La scuola non è solo il luogo dove si imparano nozioni importanti. Soprattutto negli istituti superiori, gli studenti iniziando a formare la propria identità politica. Ma cosa è successo al liceo “De Amicis” di Cuneo? Quattro studenti hanno pensato bene di esibirsi in un saluto fascista proprio durante i giorni in cui avrebbero dovuto approfondire il tema della Shoah.
L’ANSA riporta: «Era la settimana della Memoria, all’inizio di febbraio, e per l’occasione la scuola aveva allestito nell’Aula Magna una mostra fotografica dedicata ai deportati politici nei campi di sterminio. Sulla locandina una immagine delle Ss, la terribile milizia speciale tedesca destinata ai compiti di polizia durante il regime nazionalsocialista in Germania. L’insegnante è assente. I quattro si scambiano qualche sguardo complice, sorridono e si mettono in posa davanti alla locandina, il braccio destro teso e la mano aperta, mentre uno di loro filma tutto col cellulare».
La bravata è stata registrata con i telefoni ed era dunque inevitabile che divenisse virale. Il video è arrivato alla preside che, invece di punire i ragazzi, ha preso la palla al balzo per educarli.
Ha dunque convocato gli allievi e ha comunicato loro che avrebbero dovuto intraprendere un percorso di studio personalizzato che avrebbe compreso la visita all’Istituto della Resistenza e lo studio della storia dei migranti.
Ma la “punizione” non termina qui. Si è discusso anche sulla Seconda Guerra Mondiale, delle leggi razziali, dell’olocausto e della campagna di Russia. Infine, nei prossimi giorni, gli studenti dovranno passare del tempo al centro accoglienza migranti.
Quella dunque che poteva essere una punizione è stata convertita in istruzione, un esempio di come la scuola educhi anche nelle circostanze più controverse.