Oltre 20 anni fa, nel 2000, ai tempi delle lire, nel sito fisicamente.net si scriveva questo in relazione alla quantità di lavoro in carico ad un insegnante:
“Un insegnante, per accedere al suo lavoro deve essere laureato. Deve poi abilitarsi anche in più discipline, deve poi mediante concorso accedere ad un incarico a tempo indeterminato. Una preparazione a sue spese (così come i successivi aggiornamenti) che lo tiene lontano dal mondo del lavoro almeno fino ai 30 anni. Si inizia con meno di 2 milioni e si termina, dopo 40 anni, con circa 3 milioni. Quanto lavoro si fa? La didattica frontale è di 18 ore settimanali (parlo di scuole secondarie di 2° grado) e, occorrerebbe sapere, che ogni ora di queste è calcolata per 2 da norme dello Stato e non mie (gli addetti agli Istituti di Cultura, nostri colleghi, hanno un orario di 36 ore settimanali: ogni ora di didattica dell’italiano viene contata doppia, così è possibile per loro fare solo le canoniche 18 ore) . Ogni ora di lezione prevede mezz’ora di preparazione (è noto che, a 5 anni dalla laurea, se non si è riaperto libro si ritorna analfabeti nella propria disciplina). Poi vi è la montagna di norme che vengono sfornate da quella lobby di psicologi, pedagoghi, docimologi che ha preso il potere al Ministero (pena la loro disoccupazione). Come valutare, come preparare le griglie, i moduli, la didattica breve, …E noi dietro. Poi ci sono i compiti da correggere (1 ora a compito per 60 compiti al mese). Quindi le ore per consigli di classe, collegio docenti, commissione cultura, commissione viaggi, commissione laboratori, … dobbiamo essere informati su un ampio spettro di problematiche. Se uno studente chiede al professore di Fisica che ne pensa della clonazione, questo professore non può far finta che il problema non esiste! e se uno studente chiede de “La vita è bella” non si può dire che non si è visto. Vi è una valutazione complessiva, di stima, che i ragazzi operano giorno per giorno sui docenti e noi non possiamo rifugiarci nella nostra disciplina (o il Ministero vuole questo?). Quante ore occorrono per quanto ho detto? Siamo al livello di qualunque altro lavoratore o no? Con in più il fatto che nessun impiegato si porta le pratiche in casa”.
Dopo 20 anni o 240 mesi o 7300 giorni le cose sono addirittura peggiorate.