Una nuova protesta contro la DaD si è svolta a Sanremo. Insegnanti, genitori e studenti hanno manifestato in Piazza Colombo.
Riportata dall’Adnkronos l’intervista ad una mamma, Chiara: “Non è possibile che ci siano centri commerciali aperti e scuole chiuse e non è questione di portarli in classe per non prendere una babysitter, è permettere ai bambini e ai ragazzi di vivere esperienze fondamentali, non abbandonandoli. Le scuole hanno adottato protocolli molto seri e bisognerebbe investire in questo senza guardare solo alla curva dei contagi“.
L’insegnante Anna Maddalena aggiunge: “I ragazzi sono venuti fino ad ora in presenza al 50% con una didattica alternata, e questo già un minimo è riuscito a mantenere un contatto. E però difficile per loro adeguarsi a questa didattica a distanza che li tiene seduti davanti a un computer dalle 7,50 alle 13,50“.
“Per una emergenza circoscritta può essere una soluzione ma se dovesse prolungarsi nel tempo, ritengo che sia giusto creare una possibilità perché si trovi la maniera di continuare a studiare seriamente non rinunciando alla relazione umana. Per come la farei io, la scuola, ridurrei il numero degli alunni all’interno delle classi, aumenterei il numero dei professori e gli spazi e le strutture che servono per questo tipo di situazione” conclude.