Una notizia recente sta suscitando molte discussioni: i due studenti responsabili degli spari di pallini al volto della professoressa Maria Cristina Finatti sono stati promossi nonostante l’incidente, che è stato filmato e condiviso sui social lo scorso settembre a Rovigo. Questa decisione ha sollevato molte polemiche e la docente ha espresso il suo disaccordo, annunciando l’intenzione di scrivere al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per protestare contro ciò che considera un affronto morale dopo il danno subito.
Il contesto
I due studenti coinvolti sono coloro che hanno sparato i pallini alla docente, mettendo a rischio la sua vista, e l’alunno che ha registrato l’episodio e lo ha diffuso sui social media, rendendolo virale. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, entrambi, tra i cinque minori coinvolti, non dovranno ripetere l’anno scolastico.
La reazione della docente
La professoressa Finatti non è d’accordo con la decisione della scuola e ha annunciato tramite i suoi avvocati l’intenzione di scrivere al Ministro dell’Istruzione per protestare contro questa decisione che considera un colpo morale dopo l’incidente subito. I suoi legali si sono dichiarati pronti a richiedere accesso agli atti per ottenere i documenti scolastici che attestino le valutazioni finali della classe. Una volta ottenuta la conferma formale della promozione e verificato che le sospensioni non siano mai state applicate, affermano che aggiorneranno immediatamente il Ministro Valditara sulla situazione.
La difesa degli studenti
L’avvocato difensore del ragazzo che ha sparato i pallini ha sottolineato che si trattava di un episodio isolato e che lo studente ha ottenuto un punteggio di 9 in condotta e una media di 8. L’impegno dello studente è stato riconosciuto da tutti gli insegnanti e l’avvocato si è detto soddisfatto per lui, sottolineando che non è stato facile per lui affrontare l’incidente, che avrebbe potuto compromettere tutto.
Il punto di vista del provveditore scolastico
Roberto Natale, provveditore scolastico per Padova e Rovigo, ha commentato la questione affermando che non sa con certezza se gli studenti siano stati bocciati o meno, ma è sicuro che, nel caso fosse avvenuto, la scelta sarebbe stata basata sulla valutazione delle loro performance scolastiche. Secondo Natale, la scuola ha preferito intraprendere un percorso educativo interno, coinvolgendo gli studenti in servizi a favore dell’istituto sotto la supervisione degli insegnanti ed educatori, anziché procedere con bocciature o sospensioni basate sul voto in comportamento.
Il caso di Abbiategrasso
La notizia giunge in un momento in cui si sta discutendo ampiamente del caso del sedicenne di Abbiategrasso che ha accoltellato la sua insegnante lo scorso 29 maggio. In quel caso, lo studente è stato bocciato e i genitori hanno fatto ricorso sostenendo che il ragazzo ha comunque ottenuto buoni voti durante l’anno scolastico.
La promozione dei due studenti coinvolti negli spari di pallini alla professoressa Finatti ha sollevato una serie di controversie e proteste da parte della docente. Mentre la scuola sostiene di aver valutato attentamente il rendimento degli studenti e di aver intrapreso un percorso educativo interno, la decisione rimane oggetto di dibattito. Questo caso si inserisce in un contesto più ampio di aggressioni ai docenti nelle scuole, evidenziando la complessità delle decisioni prese dalle istituzioni scolastiche di fronte a tali situazioni delicate.