La controversa decisione di promuovere gli studenti coinvolti nella sparatoria contro la loro insegnante ha suscitato nuove polemiche. Nonostante il Ministro Valditara e la stessa docente vittima esprimano la loro disapprovazione, non tutti sono concordi.
In un’intervista sulle pagine de Il Corriere della Sera, la madre di uno dei ragazzi indagati, colui che era in possesso dell’arma, non solo fa notare che tutti i responsabili hanno seguito un percorso educativo stabilito dalla scuola, hanno svolto attività di volontariato e hanno avuto colloqui con psicologi, ma lamenta anche che suo figlio sia stato l’unico a essere bocciato.
La donna non è d’accordo con la decisione della scuola: secondo lei, chi ha commesso l’atto non è stato bocciato, mentre suo figlio, che non ha avuto un ruolo attivo nell’incidente, sì.
“La professora sostiene che i ragazzi non siano stati puniti adeguatamente. Io, invece, so cosa ha fatto mio figlio e sta ancora facendo per affrontare tutto ciò che è accaduto da quel fatidico 11 ottobre in poi. Quindi, sinceramente, ciò che dice adesso quell’insegnante non mi riguarda“, ha dichiarato la madre.
“La professoressa è tornata a parlare in televisione, e io cosa dovrei dirle? Oltre a averle chiesto scusa e aver fatto tutto il necessario, cosa vuole ancora?”, ha continuato.
Secondo la donna, la scuola ha fatto bene a promuovere i due ragazzi: “Io sono a favore del merito e delle cose giuste: se un ragazzo ha difficoltà, è giusto che sia bocciato. Ma per quanto riguarda i due ragazzi che sono stati promossi, credo che si siano meritati il voto positivo in condotta e anche la promozione. Non penso sia giusto far perdere un anno scolastico per un singolo comportamento sbagliato“.
E ancora: “A 14 anni è possibile commettere degli errori. Vorrei vedere se chiunque, a 14 anni, non ha mai sbagliato… Ma allora mi chiedo: perché dobbiamo continuare a puntare il dito e condizionare questi ragazzi? Qualcuno me lo spieghi. L’insegnante, con le sue parole, sta dando un insegnamento sbagliato. È una vergogna. Penso che molti parlino senza conoscere i fatti. Io, invece, ribadisco di conoscere il percorso di riflessione che mio figlio ha affrontato in questi mesi. E questo percorso c’è stato. Per quanto riguarda tutto il resto, a cominciare da ciò che dice l’insegnante, preferisco non commentare“.