Il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, definisce il 7 gennaio una data simbolica per il ritorno in classe.
“Si deve continuare a lavorare per arrivare alla riapertura il prima possibile: il 7 gennaio può anche essere una data simbolica, ma è importante arrivare a trovare una risoluzione a livello locale, non è possibile continuare a tergiversare sulle tematiche dello slittamento dell’entrata e dell’uscita, sul trasporto, e continuare ad avere dubbi sulla relativa sicurezza dell’ambito scolastico” dichiara nel corso di “Agorà”.
“Sono stati fatti dei miracoli in tutte le scuole del nostro Paese per introdurre i criteri di salvaguardia della salute dei ragazzi, dei docenti e del personale. Il rischio zero non esiste da nessuna parte – continua – gli studi stanno emergendo e ci dicono che la scuola è un ambito relativamente sicuro, i problemi sono esterni alla scuola: il tragitto, gli assembramenti esterni, la cosiddetta movida. Il momento scolastico di per sé è fondamentale, anche di comprensione: i nostri adolescenti dove imparano il vero problema di questa malattia? I loro docenti glielo insegnano, altrimenti l’alternativa sono i social che non sono esattamente un momento educativo” continua.
Miozzo si sofferma anche sul tema banchi monoposto: “Fondamentali, il distanziamento è una regola, la scienza ci dice che è un metro, poi se la politica vuole dimensionare il metro a 50 centimetri è una sua scelta. Ma un metro vuol dire che i ragazzi devono avere il loro spazio. Oltretutto i banchi che c’erano nelle scuole erano davvero oggetti di antiquariato“.
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Parla infine del vaccino per il personale scolastico: “Le priorità sono già state definite, dai sanitari in prima linea nella lotta al coronavirus agli ultraottantenni: il problema del personale scolastico è legato al fatto che l’età media degli insegnanti e del problema che lavora nelle scuole è molto alto, sono anziani. E’ una forma di tutela nei loro confronti“.
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LA CONFERMA DEL RIENTRO
Scuole superiori riaperte dal 7 gennaio con ingressi scaglionati: è questo uno dei punti dell’accordo siglato tra governo ed enti locali che permette agli studenti di tornare, seppur in parte, alla didattica in presenza. Soddisfazione della ministra Azzolina: “Studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado finalmente potranno tornare a scuola. Ce lo avevano chiesto. È giusto che possano farlo grazie all’impegno di tutte le Istituzioni coinvolte”.