Aveva concluso la Maturità con il voto di 94/100, ma non lo aveva accettato. E’ quanto accaduto nel 2017 ad una studentessa che ha presentato ricorso contro la valutazione.
Ammessa all’esame con il credito massimo di 25 punti, si era poi fermata alle prove scritte a 69, senza quindi raggiungere i 70 che le avrebbe permesso di vedersi assegnato un merito da 1 a 5 punti da parte della commissione. Sotto accusa sono soprattutto le valutazioni della prima e della seconda prova, poiché a giudizio della studentessa le motivazioni del voto assegnato non erano indicate chiaramente.
Secondo “Il Gazzettino” i giudici hanno approvato il ricorso per il “vantaggio morale e le maggiori chances di carriera” che potrebbero derivare da un voto più alto. Mentre la prova di italiano mostrava dei “segni che nulla spiegavano sulle imperfezioni formali ascritte all’elaborato stesso”, riguardo l’elaborato di Economia Aziendale, che la commissione ha giudicato poco originale e interdisciplinare, la motivazione è stata respinta perché non è chiaro in cosa debba consistere l’originalità di un elaborato tecnico.
Inoltre nel momento della presentazione della traccia agli studenti, non era stata chiarita la necessità di un approccio interdisciplinare. Alla luce di quanto stabilito dai giudici, la commissione dovrà quindi riunirsi di nuovo e correggere gli elaborati.