“Mi dispiace che questo equivoco non sia stato chiarito sul nascere, il mio era solo un consiglio“. Queste le parole della vice preside al centro della polemica sul dress code, divampata al liceo “Socrate” di Roma.
“Ho semplicemente trasmesso loro quello che stava accadendo a me in quel momento. La persona che hanno di fronte, anch’essa costretta a una posizione fissa per via del distanziamento, si può trovare durante il suo lavoro a dover decidere di direzionare il suo sguardo a destra e a sinistra, in alto e in basso. E potrebbe trovarsi in difficoltà nel pensare di posare questo sguardo in un punto che gli crea imbarazzo” spiega.
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“Nel 2020 vorrei che il messaggio fosse di una reale parità tra i generi che non passa attraverso i centimetri degli indumenti ma attraverso le possibilità che le donne accedano alle stesse possibilità lavorative degli uomini. In questo senso, da madre di due figlie, mi sento molto femminista” conclude.
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