Il senatore Pittoni torna sul tema della riforma del reclutamento.
“C’è contraddizione tra la richiesta europea di maggiore attenzione nella selezione degli insegnanti e l’annuncio del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi dell’intenzione di mantenere per la fase transitoria i famigerati test a crocette, veloci ed “economici” ma assolutamente non in grado di valutare attitudine, capacità, maturità e conoscenza della lingua italiana dei docenti, per rispettare l’impegno con Bruxelles di assumere 70mila nuovi insegnanti entro il 2024″ dichiara.
“Le assunzioni, se c’è la volontà politica, pur con tutte le attenzioni non sono mai state un problema di tempi. Il dubbio è che il mantenimento della selezione a crocette, già esclusa dai futuri concorsi, abbia in realtà l’obiettivo di tagliare fuori il precariato storico, che pure nell’ultimo decennio si è fatto carico di puntellare il sistema” continua.
“Gli attuali concorsi a crocette hanno infatti dimezzato, quando non addirittura ridotto a un terzo, la percentuale di docenti che solitamente superano la prova e non certo per carenza di qualità dei concorrenti. Ribadiamo quindi la richiesta di eliminare totalmente tale meccanismo dalla riforma del reclutamento prevista dal decreto legge 36 in discussione al Senato“.