Dopo il cantautore Ermal Meta anche il cantante Pierdavide Carone contro Angela da Mondello che ha espresso la sua indignazione verso di lei, cioè la donna diventata famosa questa estate con la frase tormentone “Non ce n’è coviddì”, con la quale da qualche giorno ha realizzato anche una canzone. Un brano ironico dai toni trash che si schiera contro le leggi anti-covid, il tutto chiaramente solo per monetizzare la fama passeggera della signora di Mondello.
Ormai sono diversi i cantanti che si sono schierati contro l’esposizione mediatica verso la signora di Mondello diventata famosa per il tormentone “Non ce n’è coviddì”, sfruttato recentemente per realizzare una canzone.
A lamentarsi per primo era stato Ermal Meta attraverso il suo profilo Twitter, senza specificare a chi fosse rivolto era chiaro quale fosse il problema secondo il suo punto di vista, spiegando alle persone che alcuni di musica ci vivono per passione.
Poi è toccato a Pierdavide Carone, giovane cantante che ha esordito nella scena musicale dopo aver partecipato ad Amici di Maria, prima della sua morte era pupillo di Lucio Dalla, con il quale ha cantato la canzone Nanì sul palco di Sanremo nel 2012. Quest’ultimo ha acceso una critica per fare presente che numerosi artisti sono in grossa difficoltà in questi ultimi mesi, e meritano più attenzione della signora Angela.
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“C’è un ceto medio nella musica, non ancora big da poter avere spazi radio-TV importanti, non più giovane da poter avere spazi radio-TV loro dedicati. C’era solo un cuscino per loro, la festa di piazza, ora non c’è più nulla. Parlate di loro invece di quella cogliona di Mondello”.