La petizione degli studenti per lo svolgimento della Maturità 2022 senza prove scritte è arrivata a più di 40mila firme. Bianchi riflette sulla situazione e Luca Serianni commenta la situazione.
“Non bastano la goffaggine espressiva, e diciamo pure, l’ingenuità della lettera a farmi saltare sulla sedia. Per i ragazzi e le ragazze che hanno lanciato, e firmato, la petizione provo rispetto e simpatia. La loro è una reazione istintiva che comprendo: fuggire davanti alle difficoltà o alle prove che vengono percepite come tali. L’avrebbero avuta anche i loro coetanei cinquant’anni fa. Ma decisamente non sono d’accordo” dichiara a La Repubblica.
“Mi auguro un ripensamento: ritengo gli scritti essenziali. Non mi riferisco solo al tema di italiano, ma anche alle seconde prove, come matematica-fisica nei licei scientifici. Non faccio il matematico, ma mi riesce difficile immaginare che una conoscenza avanzata della matematica, come quella a cui arriva in Italia uno studente dello scientifico, possa davvero essere accertata con una domanda all’orale. Oltretutto, un esame che parte con questa semplificazione sarebbe svilito, sarebbe avvertito inevitabilmente da molti degli stessi studenti interessati come un esame di serie B” prosegue.
In merito allo stress: “Lo stress viene dall’esame in sé. Ma lo stress fa parte della vita; i ragazzi dovranno pur fare i conti con l’ansia prima di un esame universitario o di un colloquio di lavoro. Meglio allenarsi e vivere l’esame in positivo come un momento carico di significato simbolico, un rito, un passaggio. Chi ha lavorato bene, o almeno decorosamente, non ha nulla da temere”.
“L’esame non è, e non è mai stato, un gioco d’azzardo, tiene conto del lavoro fatto negli anni precedenti. E, poi, i primi a non volere cattivi risultati, non dimentichiamolo, sono i docenti. Rispetto allo scritto di italiano, gli studenti si sono abituati alla scrittura di questo genere di testo già durante l’anno” conclude.