Scena grottesca quella capitata alla scuola primaria Mazzini di Bologna dove, nella classe IIC un ratto è caduto sulla testa dell’insegnante per poi carambolare a terra, il tutto generando ilarità nella classe. Il topo è poi riuscito a fuggire dalla finestra.
Sembra una scena surreale, quasi cartoonesca, ed invece rappresenta la realtà di una scuola italiana che già da anni combatte con questo problema. Il ratto che cade dai tubi del soffitto per poi colpire la docente in testa è solo l’ultimo dei tanti casi di avvistamento di ratti nell’istituto.
L’episodio ovviamente ha fatto infuriare i genitori che si sono detti “Preoccupatissimi e allarmati”, mettendo dunque alle strette il dirigente scolastico. I genitori hanno spiegato: “Da anni denunciamo la presenza di topi, pantegane incluse, a scuola: troviamo persino gli zaini rosicchiati”.
La dirigente scolastica Maria Anna Volpa ha raccontato l’episodio: “La maestra ha sentito che qualcosa le era caduto in testa. Sono stati i bimbi a dire ‘un topolino’ che, stordito dal brusco atterraggio, si è fiondato fuori dalla finestra, essendo la classe pian terreno. I bambini erano tranquilli e anche la maestra non ha fatto trasparire nulla così da non spaventare i suoi alunni”
Il problema dei ratti c’è dal 2014 ma, nonostante le numerose trappole e la derattizzazione non sono stati ottenuti i risultati sperati. I genitori dei 286 alunni ora sono stufi ed hanno iniziato a protestare. La preside ammette: “Il problema esiste. Da alcune settimane è in corso la derattizzazione. I tecnici mi hanno detto che ci vuole un po’ prima che si risolva il problema”
Ma il caso rischia di diventare anche politico, tant’è che la consigliera del Movimento 5 Stelle, Elena Foresti, ha dichiarato: “Quando mi è stato riferito pensavo fosse uno scherzo. Siamo alla follia! Ci mancava solo il topo caduto in testa alla maestra che è stata bravissima. È inammissibile. Già nel 2016 è passato, all’unanimità, la nostra richiesta di derattizzazioni periodiche nei pressi delle scuole. Quindi? Dobbiamo aspettare che qualcuno riceva un morso o che prenda qualche malattia per risolvere il problema?”