A seguito dell’esplosione di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio la città libanese è ora sovrastata da un’enorme nube tossica, per il governatore della capitale è un disastro pari a Hiroshima e Nagasaki.
L’inizio di un’emergenza epocale è quella che si sta verificando in Libano a seguito della devastante esplosione di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio nel porto di Beirut.
Un bilancio provvisorio di oltre 4000 feriti e oltre 100 morti a seguito delle due potenti onde d’urto che hanno raso al suolo un intero quartiere della capitale. Tra i feriti anche il militare italiano Roberto Caldarulo.
Ora Hamad Hasan, il ministro della salute ha raccomandato a chiunque si trovi nell’area di andarsene prima possibile. Sopra la città si è infatti creata un’enorme nube tossica che rischia di avvelenare anche i sopravvissuti di questa catastrofe. Il nitrato di ammonio è un potente materiale usato per la fabbricazione di esplosivi e fertilizzanti.
“Ciò che è successo a Beirut ricorda Hiroshima e Nagasaki, nulla di simile era mai accaduto in passato in Libano”: ha dichiarato in lacrime il governatore della capitale Marwan Abboud. L’incidente ha causato un’esplosione pari ad un terremoto di 4.5 nella scala Richter.