Mentre le indagini sull’omicidio del 21enne proseguono è stato il carabiniere Antonio Carella che racconta di aver passato gli ultimi istanti di Willy assieme a lui.
Nuove testimonianze sull’omicidio di Willy Monteiro, il giovane ucciso tra la notte del 5 e 6 settembre a Colleferro in un una rissa. Mentre le indagini sul caso proseguono, un militare presente quella sera ha raccontato ciò che ha visto e vissuto in relazione alla tragedia che sta sconvolgendo il paese in questi giorni.
Si tratta di Antonio Carella, carabiniere di 53 anni che quel giorno si trovava in un alloggio di servizio, quando all’improvviso ha udito degli schiamazzi piuttosto singolari in Largo Santa Caterina proprio sotto la sua finestra. Attorno alle 3.30 scende dunque in strada e si ritrova davanti un ragazzo tramortito e ridotto in pessime condizioni, a malapena la vittima riusciva a respirare e sembrava incosciente. “Una scena disperata, tra le più cruente dei tanti anni passati in servizio” racconta l’agente.
Mentre cercava di aiutare il 21enne a terra, Carella ha chiesto velocemente ai ragazzi presenti di aiutarlo a ricostruire l’accaduto e chiedere informazioni riguardo gli aggressori, uno di loro era riuscito anche a fotografare l’auto dei due e per questo motivo sono poi stati individuati in fretta.
Poi il militare aveva allertato il 118 con la chiamata: “Qui di fronte al Duedipicche c’è un ragazzo che è stato menato. Potete venire per favore?” Per favore, veloci, è urgente”. Nel frattempo l’uomo non ha mai mollato la mano di Willy, cercandolo di rassicurare spiegandogli che tutto sarebbe andato per il meglio e di rimanere vigile. “Sono rimasto accanto a Willy fino a quando i paramedici non l’hanno portato via, ero in pena per lui come fosse un figlio”. Poi gli ultimi istanti vedendo i medici che tentavano di rianimarlo.