Il mondo scolastico, al momento, sta passando un vero e proprio periodo critico. Considerando l’anno 2018 si contano 33 aggressioni nei confronti dei docenti. Il numero è già sorprendentemente elevato, ma bisogna considerare che ci sono anche dei periodi di interruzione scolastica.
La media è agghiacciante: 1 docente aggredito a settimana (senza considerare i casi non denunciati). L’onorevole Rossano Sasso, Lega, si sta battendo strenuamente nei confronti di questa situazione. La sua proposta, promossa con un ddl, prevede un inasprimento della pena per chi commette violenza nei confronti dei docenti.
Dichiara: «Gli insegnanti sono spesso derisi, umiliati, addirittura picchiati. Si è rotto qualcosa di più importante del Patto educativo tra scuole e famiglie. La figura del professore ai miei tempi non era solo autorevole ma di prestigio; oggi non è’ più così, le cause sono tante anche per anni di politiche sbagliate nella scuola. Gli stipendi sono ancora tra i più bassi d’Europa e c’è molta precarietà, elementi che questo governo sta cercando di migliorare».
Dunque prosegue: «Nessuno può né deve più permettersi di umiliare, picchiare e insultare un professore; se lo fa, fa un torto non solo nei confronti dello Stato, ma anche verso noi. È giusto pensare ad un inasprimento delle pene».
Proprio la Lega è stata tirata in ballo riguardo una delle più recenti aggressioni. L’ultima, avvenuta a Lodi, ha indignato particolarmente il ministro Salvini: «Arresto immediato per questa “madre” violenta, massima solidarietà agli insegnanti che devono subire l’imbecillità di qualche alunno e, purtroppo, anche di qualche genitore».
A questa affermazione, non è mancata la risposta della mamma incriminata: «Le parole del ministro Salvini? Mi dispiace che abbia evocato l’arresto, io sono leghista e apprezzo molto Salvini. Non mi sarei aspettata una così dura condanna da parte sua».