Filomena lavora come ausiliaria nel nido di via Gran San Bernardo, a Milano. E’ originaria di Sarno, in Campania, da cui è partita per raggiungere il capoluogo lombardo nel 1980. Il modo in cui svolge il suo lavoro dovrebbe essere d’esempio a tanti collaboratori scolastici, ma anche a tutti quegli esperti e pedagoghi che operano in Italia e che avrebbero il dovere di parlare davvero alle nuove generazioni.
Filomena Rainone Romano è salita alla ribalta quando un articolo del Corriere ha riportato la telefonata che le ha fatto il sindaco Sala per complimentarsi con lei. Il suo operato era stato segnalato da numerose mamme e nonne dei piccoli che frequentano il nido nel cuore nel quartiere Aler, in zona Mac Mahon.
Cos’è che fa di speciale questa bidella per essere diventata tanto benvoluta? Semplicemente accogliere i bambini al loro arrivo a scuola, dove arrivano stanchi, assonnati e trafelati. E li chiama uno per uno per nome, grazie alla sua sorprendente memoria.
Quando è di turno, Filomena apre le porte del nido e poi si siede sul divano ad attendere i bambini. Li accoglie prima che li prendano in consegna le maestre, assumendo un atteggiamento inclusivo. Un atteggiamento di cui l’Italia avrebbe bisogno: conoscere i giovani, saperli ascoltare, accoglierli conoscendo il nome di ciascuno e la propria personalità. Ecco come si racconta Filomena: “In questo nido ho preso servizio da un annetto. Ho girato molte scuole, sono stata cinque anni a Quarto Oggiaro. Non mi è mai pesato lavorare. Amo questo lavoro, sempre in mezzo ai bambini, quando arrivo a scuola mi sento in vacanza. Prima noi ausiliarie facevamo anche le pulizie, ora fanno tutto le cooperative e noi andiamo dove serve”.
Filomena è una donna come tante, ma con una grande capacità di dare affetto. Nel nostro Paese ci vorrebbero più persone come lei.