La scrittrice Susanna Tamaro critica duramente le nuove restrizioni e lo scarso discernimento del Governo.
“In tutti questi mesi non ho mai voluto intervenire sulla difficile emergenza che sta attraversando il nostro Paese” esordisce la scrittrice. “Ma dopo aver sentito il premier Conte proclamare che il futuro dell’ epidemia dipenderà unicamente dai nostri comportamenti, ho sentito il bisogno di condividere alcune riflessioni”.
“Non sono una negazionista, indosso sempre la mascherina, ho una cartuccera di gel, ho scaricato Immuni sebbene abbia la stessa socialità di un orso polare. Sono semplicemente una persona che ha l’ abitudine di osservare con attenzione la realtà e di farsi delle domande” specifica la Tamaro.
“Bastava avere una cognizione minima di geografia, di storia e di igiene per essere consapevoli del fatto che non solo il virus sarebbe arrivato, ma che forse era già tra noi. Sarebbe bastata ancora una volta un po’ di conoscenza della biologia e della storia umana per rendersi conto che, pur sentendoci onnipotenti grazie alla tecnologia, per la natura siamo sempre e soltanto grossi mammiferi e, come tutte le popolazioni animali, siamo soggetti a periodiche falcidie epidemiche” prosegue.
La scrittrice fa poi una critica: “Ora ci prospettano nuove terroristiche limitazioni. Sono riprese le scuole, i contagi volano e i trasporti sono inadeguati al distanziamento. Non lo sapevate? Non si poteva immaginare la situazione prima? Anche in queste nuove disposizioni sembra totalmente assente il discernimento”.
“Abbiamo scoperto che il virus è un vampiro, si sveglia solo a mezzanotte e chi lo vuole sfidare deve munirsi di un’ ennesima autocertificazione. Adesso si paventa di chiudere nuovamente le regioni, come se tra una regione e l’ altra ci fosse il vecchio muro di Berlino” conclude.