A partire dal prossimo 27 luglio sarà illustrato, dal Ministro Giannini, il tanto atteso “Piano Nazionale di formazione degli insegnanti” nel quale, finalmente, saranno rese note le linee guida sulle quali si fonderà la Legge Delega sulla formazione e reclutamento insegnanti che sarà resa pubblica entro il prossimo mese di gennaio.
Già la Legge 107/2015 contiene indicazioni relative al reclutamento insegnanti nella scuola secondaria statale: come definito nel rispettivo comma 181, si tratta di avviare un sistema regolarizzato di concorsi, a carattere nazionale, finalizzati all’assunzione di docenti con contratto triennale di tirocinio a tempo determinato.
Tutto questo determinerà, così come auspicato, l’abolizione del TFA: il terzo ciclo, il cui avvio è previsto a breve, potrebbe essere definitivamente l’ultimo.
Per accedere a tali concorsi sarà necessario – considerato il requisito obbligatorio dei 24 crediti professionalizzanti e coerentemente con la classe disciplinare oggetto di concorso – il possesso di laurea magistrale o, in alternativa, di diploma accademico di II livello, se trattasi di discipline artistiche e musicali.
Coloro che risulteranno vincitori di concorso saranno assegnati ad una singola istituzione scolastica o ad una più ampia rete di istituzioni scolastiche.
I vincitori di concorso, al termine del primo anno di tirocinio, acquisiranno il diploma di specializzazione che consentirà l’insegnamento nella scuola secondaria, non prima però di aver partecipato ad un ulteriore corso di durata annuale presso Università o Accademie.
Nei successivi due anni i vincitori di concorso continueranno a seguire il tirocinio e gradualmente otterranno l’assunzione a tempo determinato presso una o più istituzioni scolastiche.
Terminati i tre anni del tirocinio, soltanto se con esito positivo, i vincitori dei concorsi vedranno finalmente concretizzarsi la loro assunzione nella scuola secondaria a tempo indeterminato.
Nell’ipotesi in cui i docenti, al contrario, non fossero vincitori di concorso, la Legge 107, nello stesso comma, chiarisce che gli stessi potranno comunque abilitarsi per l’insegnamento nelle scuole paritarie, previa iscrizione, a proprie spese, a percorsi di specializzazione finalizzati all’insegnamento secondario – tale possibilità è concessa anche a coloro che non abbiano partecipato ad alcun concorso nazionale.
Ma la Legge 107 non si ferma qui ed interviene anche nell’ipotesi in cui i docenti fossero già abilitati; nel medesimo comma si definisce l’adozione di una disciplina transitoria e specifica per:
– il reclutamento insegnanti;
– i percorsi di formazione abilitanti;
– il sistema di valutazione delle competenze per coloro che hanno conseguito l’abilitazione prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo.
La formazione, inoltre, riguarderà anche i docenti già in servizio; la Legge 107 prevede, difatti, l’istituzione “ad hoc” di percorsi di formazione continua quale strategia per promuovere lo sviluppo professionale degli insegnanti, nell’ottica di una scuola di qualità ed al passo con i cambiamenti della società.