Il primo pensiero è stato per la moglie: “ll prossimo problema che mi piacerebbe risolvere? Come e cosa fare per vedere mia moglie Mikaela più di una volta ogni 10 giorni, visto che lei lavora all’Università di Durham, nel Regno Unito, e io al Politecnico di Zurigo“. È quello che ha dichiarato Alessio Figalli, il giovane matematico italiano di origini romane, che ha ricevuto ieri a Rio de Janeiro la Medaglia Fields, l’equivalente del Nobel della Matematica.
Secondo italiano in 82 anni a venire premiato, Figalli ha ammesso emozionato che questo è “uno dei momenti più entusiasmanti della mia vita”. L’importante riconoscimento arriva infatti all’apice di una carriera sorprendente. A soli 34 anni Figalli ha all’attivo 140 pubblicazioni ed è titolare di una cattedra al Politecnico di Zurigo.
Ma l’interesse per la matematica è venuto con gli anni, tanto che la sua formazione è iniziata in un liceo classico di Roma. E’ stato studiando greco e latino che ha trovato la sua strada, come lui stesso racconta: “Un evento molto importante per me è stato l’aver conosciuto le Olimpiadi della Matematica durante gli ultimi due anni di liceo: risolvere gli esercizi mi divertiva, era un passatempo che mi dava un forte stimolo per studiare di più e imparare nuove cose”.
La passione per i numeri da hobby si trasforma in vocazione nel 2002, con l’ammissione alla Scuola Normale di Pisa: è qui che si laurea in meno di quattro anni, contro i cinque previsti dal piano di studio. A seguirlo c’è Luigi Ambrosio, docente di Analisi matematica, con il quale ha ottenuto il dottorato di ricerca nell’ottobre 2007, in un solo anno, per poi svolgere il secondo semestre del corso di perfezionamento all’Ecole Normale Supérieure di Lione. Nel 2008 ha guadagnato la docenza all’Ecole Polytechnique di Parigi e nel 2009 all’Università del Texas ad Austin, dove nel 2011 è diventato professore ordinario. Dal 2016 insegna a Zurigo. Ma è grazie ai “suoi contributi alla teoria del trasporto ottimale e alle sue applicazioni nelle equazioni differenziali a derivate parziali, metrica geometrica e probabilità” che la Commissione internazionale dei matematici ha scelto lui.
Le ricerche di Figalli hanno permesso di trovare la soluzione ad una complessa equazione che risponde alla domanda: qual è il modo più economico di trasportare una massa da un luogo a un altro, supponendo che il costo dipenda dalla distanza percorsa? Il quesito racchiude un rompicapo geometrico, antico quanto la leggenda di Didone sulla fondazione di Cartagine. Figalli ha trovato la soluzione studiando la forma delle bolle di sapone. Attraverso le stesse tecniche basate sul trasporto ottimale ha osservato come la forma dei cristalli si trasformi sotto l’azione di forze esterne dimostrando che è possibile descrivere fronti atmosferici su larga scala.
“Con i miei collaboratori ho sviluppato la teoria e l’ho applicata per risolvere equazioni legate alla meteorologia. Ora per un’applicazione diretta ci vorranno anni” commenta Figalli. Afferma inoltre che i suoi studi sono la prova che la matematica non è arida e astratta. “Le applicazioni possono andare ben oltre le aspettative, ma è solo lasciando la possibilità agli scienziati di far galoppare la fantasia che si possono ottenere questi risultati“.