Avere un profilo Facebook è diventata la normalità per ogni individuo. Sul social network blu infatti si possono apprendere le ultime novità in fatto di politica, cultura e spettacolo. Ma non ci si limita solo a questo: si condividono frasi, pensieri, foto, stati d’animo.
Ma cosa ne sarà di noi una volta passati a miglior vita? Forse non ci siamo mai soffermati su questo aspetto, eppure è più importante di quanto si possa pensare. Al riguardo si stanno facendo degli studi presso l’Università di Oxford.
Quando saremo morti, ovviamente, non potremo più aggiornare il nostro profilo. Ma cosa ne sarà di tutti i dati lasciati in rete? Facendo una supposizione assurda, cioè che Facebook smettesse di avere nuovi utenti, 1.4 miliardi di utenti morirebbero entro il 2100. Già nel 2070 ci sarebbero più account di defunti piuttosto che di persone ancora in vita. Se invece Facebook continuasse a crescere al ritmo attuale, entro fine secolo gli iscritti deceduti sarebbero circa 4.9 miliardi.
Il team di ricercatori si dice piuttosto preoccupato poiché questa enorme mole di informazioni sarebbero nelle mani di una singola azienda privata e finalizzata al profitto. Il social network infatti avrà tutte le informazioni di una precisa epoca storica: sarà messa al servizio degli storici di domani?
Ad Oxford dichiarano: «La totalità dei profili degli utenti deceduti costituisce qualcosa di più grande della somma delle sue parti. Mai prima d’ora un così vasto archivio sul comportamento e la cultura umana era stato assemblato in un unico posto. Controllarlo equivarrà, in un certo senso, ad avere il controllo della nostra storia».
Anche per questo motivo è importante dare il giusto peso a ciò che pubblichiamo online: gli storici, un domani, proveranno a ricostruire tramite i social la nostra quotidianità.