È morto per un infarto all’età di 72 anni l’attore Flavio Bucci. Si è spento a Passoscuro, un piccolo centro nel territorio di Fiumicino. Ne ha dato il triste annuncio Esterni Montino, il sindaco di Fiumicino: “Quando un artista se ne va, lascia sempre un gran vuoto. Mi dispiace molto della scomparsa dell’attore Flavio Bucci, che da anni risiedeva a Passoscuro. Un grande caratterista, di quelli che hanno fatto grande la cinematografia italiana. Esprimo le condoglianze mie e dell’Amministrazione ai familiari e amici“.
Flavio Bucci, attore e doppiatore di origine molisana e pugliese, si era formato professionamente al Teatro Stabile di Torino, durante gli anni Sessanta. L’esordio era avvenuto con “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri. Da quel momento, aveva accettato sia ruoli da protagonista sia ruoli minori. Tuttavia, si ricordano specialmente le sue partecipazioni in “Suspiria” di Dario Argento e “Il Divo” di Paolo Sorrentino. Celebri specialmente le sue interpretazioni del pittore Luciano Ligabue e di Don Sebastiano in “Il Marchese del Grillo“.
Nel 2018, Flavio Bucci aveva rilasciato una lunga intervista al quotidiano Il Corriere della Sera, in cui aveva raccontato qualche aneddoto relativo alla sua vita privata. In particolare, aveva sostenuto che, a causa dell’abuso di sostanze stupefacenti, era finito in povertà, tanto che era stato costretto ad andare a vivere fin una casa famiglia a Passoscuro. “Per fortuna, ho speso tutto in donne manco tanto, che me la davano gratis, vodka e cocaina. Scarpe e cravatte che non mettevo mai. Mi sparavo cinque grammi di coca al giorno. Solo di polvere avrò bruciato sette miliardi“, aveva detto. Allo stesso tempo, aveva affermato di non aver provato alcun rimorso: “Non sono stato un buon padre, lo so. Ma la vita è una somma di errori, di gioie e di piaceri. Non mi pento di niente. Ho amato, ho riso, ho vissuto. Vi pare poco?“.