Un amaro destino quello di Valerio Amatizi, il 26enne di Ascoli Piceno morto per una caduta in un dirupo a Colle San Marco nel tentativo di domare un incendio causato dai botti di Capodanno.
Il ragazzo infatti proveniva da Arquata del Tronto e nella notte del terremoto dell’agosto 2016 si era dato da fare per tirare fuori i corpi da sotto le macerie. Chi lo conosceva lo ricorda bene: “La notte del terremoto lo vidi scavare senza paura che gli crollasse tutto addosso, venivano prima le persone che dovevano essere estratte dalle macerie; era generoso, ma non spavaldo. Ci teneva tanto ad Arquata e a Capodacqua e tornava appena poteva, benché vivesse ormai in Ascoli, già da prima del terremoto. Il legame con la sua terra e con gli arquatani era fortissimo“.
Valerio tornava spesso al suo paese, anche per aiutare chi era rimasto senza niente dopo il terremoto. La sua bontà purtroppo gli è costata cara: il ragazzo ha perso la vita cercando di spegnere un rogo in una zona non facile, vicino al burrone che lo ha visto sprofondare.
Valerio aveva appena iniziato a superare il dolore per la perdita del padre, scomparso poco meno di un anno fa, e si era buttato nello studio, nel lavoro in una carrozzeria e nel rugby. Nel tempo tempo libero si dedicava alla madre e al fratello minore.