Dopo la morte di Camilla Canepa, la 18enne ligure morta in seguito al vaccino AstraZeneca, è stato deciso che il farmaco verrà inoculato solo a che ha più di 60 anni.
Coloro che hanno ricevuto la prima dose potranno avvalersi per la seconda di Pfizer o Moderna. Intanto è emerso cha la giovane vittima soffriva di una malattia autoimmune per la quale prendeva dei farmaci e di cui non aveva parlato in sede di vaccino.
Sul Corriere della Sera è stato riportato: “La ragazza ha una malattia autoimmune che implica un basso livello di piastrine nel sangue, con certezza un fattore di rischio da tener presente prima della vaccinazione. La piastrinopenia (nome della patologia) nella scheda anamnestica di Camilla, recuperata ieri dai carabinieri del Nas, non è però indicata. È stata omessa? O la ragazza non ne era a conoscenza? L’elemento forse più critico, in questa storia, va però oltre queste domande”.
Inoltre Camilla, per curare una cisti, assumeva due medicine contenenti estrogeni e ormoni, ma neanche queste terapie sono presenti sul modulo consegnato dalla ragazza il giorno dell’inoculazione. Bisognerà ora accertare se ciò abbia influito sull’esito del vaccino.