Purtroppo non ce l’ha fatta la maestra Tiziana. Dopo un mese di agonia e un trapianto di fegato purtroppo si è spenta anche lei, come anche il padre Giancarlo Dantini e la madre Giuseppina Borriello, a causa di un pranzo, in casa, a base di funghi killer.
L’Amanita Falloide, tra le specie più velenose, molto simili agli ovuli e pericolosissimi, ha fatto quindi tre vittime e tre intossicati a Rocca di Papa. Il signor Giancarlo, 78 anni, era appassionato di funghi ma non aveva il patentino. Il 6 settembre ne aveva raccolti un cestino in località Barbarossa, vicino Monte Cavo, convinto che si trattasse di ovuli. Quindi il giorno seguente la moglie Giuseppina, 72 anni, li aveva cucinati per un pranzo in famiglia.
A tavola erano in sei, e appena qualche ora dopo il pasto sono iniziati per loro i sintomi di un’intossicazione acuta, caratterizzati da forti dolori di stomaco e vomito. I due anziani hanno vissuto cinque giorni di agonia e poi purtroppo sono deceduti a causa di «insufficienza multiorgano acuta provocata da ingestione di Amanita Falloide».
La giovane nipote, di 16 anni, ne aveva mangiati pochissimi e si è salvata dopo il ricovero al Bambino Gesù. Anche la sorella di Giancarlo, M. G. D., 74 anni e la figlia 36enne di lei, F. F., che lavora in uno studio di commercialisti, sono riuscite a salvarsi dopo giorni di terapia intensiva.
Invece, come già anticipato, a figlia della coppia, Tiziana Dantini, maestra elementare 47enne, è venuta a mancare venerdì pomeriggio dopo una lunga agonia durata un mese.
Le sopravvissute sono sconvolte e riescono solo a dire: «Non ce la facciamo a parlare, è stata una tragedia. Ci sono tanti amici e parenti che oggi sono venuti per le condoglianze. Non ci sono parole, siamo chiusi nel nostro dolore». La sorella di Giancarlo ieri pomeriggio ha aperto il cancello della palazzina vicina al centro di Rocca di Papa contornata da parenti. Ha gli occhi lucidi e non ce la fa a parlare, mentre gli altri familiari sono al policlinico Umberto I dove è appena morta la maestra Tiziana.
L’intera comunità dei Castelli è rimasta scossa dall’accaduto, soprattutto perché sembra assurdo che persone cresciute in un paese immerso nei boschi abbiano potuto fare un errore del genere. Intanto la Forestale di Velletri ha intensificato i controlli per verificare che la raccolta di funghi sia fatta da persone con il patentino. E’ stata anche incrementata la campagna informativa da parte del Parco Regionale dei Castelli Romani sulla corretta raccolta e sui pericoli che si corrono se non si conoscono le varie specie di funghi.