Le Modifiche che Subisce il Nostro Cervello Quando Leggiamo

Isolarsi dal mondo stimolando l’immaginazione, emozionandoci ma rimanendo comodamente seduti sul proprio divano, sembra impossibile. Invece no! Questa esperienza magica è possibile grazie alla lettura.

Nel corso dei decenni, diverse ricerche hanno evidenziato che la lettura aziona gli stessi neuroni che si attivano quando pratichiamo anche altre attività. In pratica è come se noi stessi realizzassimo le azioni dei personaggi di cui seguiamo le avventure, aiutandoci a migliorare, di fatto, anche il nostro rapporto empatico con gli altri.

Quali sono quindi i vantaggi della lettura?

Nostro Cervello Quando Leggiamo

1. Nel 2013 un gruppo di scienziati della Emory University ha condotto un esperimento su un gruppo di volontari che ogni sera, per nove giorni, leggeva trenta pagine del libro “Pompei” di Robert Harris, prima di andare a dormire.

Abbiamo cercato di determinare se la lettura di un romanzo potesse modificare le connessioni del cervello. I partecipanti sono stati sottoposti a delle scansioni di risonanza magnetica funzionale durante i 19 giorni dell’esperimento, dopo aver svolto dei compiti di lettura.” hanno dichiarato i ricercatori.

Dai dati rilevati si è evidenziato un aumento della connettività sia del lobo temporale sinistro, una zona del cervello associata al linguaggio, sia nel solco centrale del cervello, che separa la corteccia motoria da quella sensitiva.

I partecipanti non stavano leggendo durante la scansione, quindi la maggior connettività cerebrale è un effetto della lettura della sera precedente” ha detto Gregory Berns, neuroscienziato a capo della ricerca “Possiamo definirla un’attività ombra“.

Quindi leggendo le avventure di un personaggio, la nostra immedesimazione non avviene solo a livello emotivo, ma anche a livello biologico: se il personaggio corre, ad esempio, si attivano nella nostra testa gli stessi neuroni che si attiverebbero qualora fossimo noi ad eseguire quell’azione.

2. Le rilevazioni delle attività cerebrali sono continuate anche dopo aver concluso la lettura del libro, per ulteriori 5 giorni e i ricercatori hanno indicato che i cambiamenti neurali indotti dalla lettura non erano ancora scomparsi.

La cosa interessante è che ai soggetti è stato assegnato un romanzo in maniera del tutto casuale, senza dargli la possibilità di sceglierlo. Questo potrebbe voler dire che potremmo avere un effetto ancora più potente e duraturo sul nostro cervello, se leggessimo i nostri libri preferiti” ha specificato Gregory Berns.

3. Una recente ricerca effettuata dagli psicologi dell’Università del Sussex rivela che la lettura è il miglior modo per rilassarsi e che perfino 6 minuti di questa attività al giorno possono ridurre i livelli di stress del 68%.

Gli scienziati hanno volontariamente aumentato il livello di stress e il battito cardiaco di un gruppo di volontari, sottoponendogli molti test ed esercizi estenuanti. Dopodiché hanno verificato l’efficacia di diversi metodi di rilassamento, per vedere quale fosse il migliore: leggere, ascoltare la musica, bere una tazza di thè o caffè, passeggiare e giocare a un videogioco.

Il neuropsicologo David Lewis ha verificato che leggere è l’attività più efficace: dopo mezz’ora di lettura, il battito cardiaco e la tensione muscolare dei volontari erano diminuiti del 68% e in alcuni casi erano ancora più rilassati rispetto alla fase iniziale del test.

Per quanto concerne le altre attività, ascoltare la musica ha diminuito i livelli di stress del 61%; bere una tazza di thè o caffè del 54%; passeggiare del 42% e giocare a un videogioco, invece, ha ridotto i valori solo del 21%.

4. Nel 2012 i ricercatori della Emory University hanno condotto un esperimento relativo all’utilizzo in lettura delle cosiddette metafore tattili, cioè metafore che contengono qualità che si riferiscono al senso del tatto (Esempio: la notizia di non aver superato l’esame fu per lui una secchiata d’acqua gelida).

Hanno preso sette studenti liceali e hanno chiesto loro di leggere alcune frasi contenenti metafore tattili mentre ad altri studenti hanno chiesto di leggere altre frasi che esprimevano lo stesso concetto, ma senza metafore.  Gli studenti, il cui flusso sanguigno del cervello veniva monitorato attraverso una speciale macchina, dovevano premere un pulsante non appena capivano il significato della frase.

Si è rilevato che quando c’era una metafora tattile gli studenti impiegavano più tempo per comprendere il significato:  0,84 secondi contro i 0,63 secondi della frase normale.

Abbiamo visto che le metafore tattili impegnano le aree della corteccia cerebrale coinvolte nelle risposte sensoriali“, afferma l’autore principale dell’articolo, Krish Sathian, docente di neurologia. “Questo vuol dire che ci affidiamo alle esperienze sensoriali per arrivare a comprendere il linguaggio metaforico.”

5. Grazie ai ricercatori della Emory University, inoltre, si è dimostrato che la lettura aumenta la capacità di capire ed intuire gli stati mentali altrui, che nell’attuale società può essere considerato un super potere.

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