Valentina Aprea, deputata di Forza Italia e assessore alla Scuola in Lombardia, ha le idee molto chiare per quanto riguarda i modelli educativi da applicare, tant’è che ha dichiarato: “Non possiamo pensare di applicare ai tempi di oggi il modello educativo del ‘900. È cambiato il mondo, deve cambiare pure la Scuola”.
Quindi prosegue facendo notare come, sia la rete che i social network, facciano da cassa di risonanza, diffondendo certi atteggiamenti. La deputata ci tiene molto a sottolineare il fatto che i docenti abbiano perso autorevolezza e ritiene necessario responsabilizzare le famiglie in questo senso.
Ha quindi proseguito il suo intervento: “Occorrono punizioni esemplari. Però non basta. Penso al Daspo dei social. Li hai utilizzati in maniera scorretta? Per un po’ non accederai ai tuoi profili. Per questo c’è bisogno di una collaborazione da parte dei fornitori del servizio. Sono pronta a portare Forza Italia su questo percorso, attraverso un’iniziativa legislativa. Parliamo di un percorso complesso che va compiuto coinvolgendo e ascoltando tutte le parti in campo. Dagli studenti alle famiglie, ai docenti, presidi, operatori sociali”.
Vero siamo nel XXI secolo e dobbiamo ripensare più che il modello educativo di scuola dobbiamo ripensare il modello organizzativo di scuola. Cominciamo con il buttare nel cestino la “scuola come azienda” e ripristiniamo il concetto filosofico socratico che sin dall’antica Grecia funziona. La scuola è principalmente un rapporto DOCENTE DISCENTI ed eventualmente le nuove tecnologie, delle quali si riempiono la bocca chi non capisce nulla di informatica anzi diciamo meglio ICT, sono uno strumento utile per l’approfondimento di quello che si studia a scuola. Riduciamo le ore in classe e ai bambini delle elementari introduciamo argomenti complessi con il gioco. Quello che manca alla scuola italiana sono i laboratori multiculturali attrezzati per far giocare alla scuola elementare, per far lavorare alla media. Dopo l’obbligo si deve studiare come si è sempre studiato sui libri e chi non va ripete.