Il Portale Nazionale della scuola in ospedale è arrivato ieri al Miur. Per il ministro Bussetti gli insegnanti che si occupano degli alunni nei nosocomi meriterebbero di più.
“E’ mia intenzione pensare con i sindacati a qualche misura in più nel rinnovo del contratto per i docenti che si occupano da vicino dei ragazzi in ospedale. Oggi i docenti che lavorano in ospedale hanno una indennità minima. Vorrei creare una classe di docenti attenta a questi problemi specifici. Con il rinnovo contrattuale con le organizzazioni sindacali vorrei garantire loro un sostegno di questo tipo. La scuola ha una missione educativa. Garantire il diritto allo studio e la continuità didattica per i ragazzi che sono impossibilitati a frequentare i normali percorsi d’istruzione è determinante per consentire alle famiglie di continuare ad aver speranza nel futuro. La scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare consentono di contrastare l’abbandono e la dispersione scolastica. Nessuno deve essere lasciato indietro: la libertà si realizza nella parità di opportunità che lo stato è tenuto a garantire e l’istruzione è un diritto fondamentale dell’essere umano senza il quale non si dà libertà”.
Sono 18 le scuole che fanno parte della Rete delle scuole in ospedale. Gli inseganti impegnati nel progetto sono 740, gli ospedali 200. Grazie al Portale i ragazzi che sono costretti a lunghi ricoveri in ospedale possono rimanere in contatto con la scuola e restare aggiornati sulle attività didattiche.
Ben 68.900 studenti nell’a.s. 2017/18 hanno beneficiato di questo servizio, soprattutto bambini della scuola dell’infanzia e delle elementari – il 70% – mentre nelle scuola secondaria di secondo grado sono stati circa 6000. Campania, Lazio, Liguria e Sicilia sono state le regioni più attive.