La scuola, come ogni anno, è al centro della cronaca durante il periodo natalizio. Infatti, proprio durante le feste, si alimenta il conflitto che contrappone la laicità degli istituti scolastici e la religiosità degli studenti/genitori.
Questa volta nel conflitto è coinvolto un istituto comprensivo di Agrigento. Lì doveva tenersi la messa di fine anno che però è stata annullata all’ultimo momento. Le motivazioni sono chiare: la messa è annullata per rispettare le minoranze religiose e la laicità della scuola.
La scelta sarebbe stata presa dalla dirigente dopo un incontro con alcuni genitori. Questo però ha scatenato l’ira di tutti gli altri che avrebbero voluto partecipare alla suddetta messa. La polemica inizialmente era arginata dai gruppi Whatsapp ma, come ogni polemica che si rispetti, è rimbalzata sui social.
È bene sottolineare che i genitori contrari alla messa di fine anno non erano solo praticanti di altre religioni: erano presenti infatti anche dei genitori atei. La risposta da parte della Lega, comunque, non si è fatta attendere.
«Mi giunge notizia che la scuola Lauricella abbia annullato il precetto natalizio perché ritenuto offensivo della sensibilità dei ragazzini che professano religioni diverse da quella cattolica. A mio giudizio, una scuola che si piega, che cancella con un colpo di spugna le tradizioni del nostro popolo e della nostra terra è una scuola che dà un cattivo insegnamento. La Dirigente Gangarossa, che è persona ragionevole, torni sui suoi passi e permetta ai ragazzi che vogliono farlo di partecipare alla Santa Messa di Natale così come sempre è avvenuto senza che nessuno si sia mai sentito offeso».
A parlare è Nuccia Palermo che prosegue: «È inaccettabile subire la censura di una minoranza di integralisti presunti laicisti che agitando lo spettro di una asserita discriminazione non fanno altro che cancellare le nostre preziose tradizioni e svuotare di ogni valore le nostre stesse esistenze. Il Natale è tradizione, valore e ricchezza per chiunque vi creda. Tutti gli altri sono liberi di farsi un giro dove gli pare».