L’ultima aggressione nei confronti di una docente non è passata inosservata, tant’è che su Twitter il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini ha così cinguettato: “Pazzesco. Tutta la mia solidarietà a questa professoressa. Educazione Civica da riportare nelle scuole, ma anche nelle case di alcuni ‘genitori’”
L’idea di Salvini quindi appare chiara: introdurre una disciplina che possa placare quest’ondata di violenza e che, al contempo, educhi i genitori. La problematica però risiede nei costi. Intraprendere questa strada infatti risulterebbe molto costoso, tant’è che si ritiene che la dichiarazione di Salvini possa essere considerata più come una provocazione che come una proposta realmente applicabile.
A dare sostegno alla categoria dei docenti è presente anche Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera. Ha infatti dichiarato: “Gli insegnanti sono sempre più spesso impotenti dinanzi all’arroganza e alla violenza di certi studenti e genitori”
Prosegue dunque dicendo come l’introduzione dell’Educazione Civica per i genitori non possa realisticamente essere d’aiuto: “Purtroppo, non è solo una questione di Educazione civica, siamo noi genitori a dover dare, prima di tutti, il buon esempio perché i nostri ragazzi assorbono le nostre parole, i nostri comportamenti, i nostri gesti. Buona educazione e rispetto degli altri sono valori imprescindibili, anche per ridare autorità a una figura chiave della crescita dei nostri figli come quella dei docenti. Pensiamoci e ripartiamo da qui!”
E aggiunge, a distanza di tempo: “Io quando leggo dei genitori che aggrediscono gli insegnanti per i brutti voti penso che bisognerebbe dare due schiaffoni ai genitori, non ai bambini”