È già passato un anno dal giorno in cui Manuel Bortuzzo è stato irrimediabilmente ferito da un colpo di arma da fuoco.
Era la notte tra il 2 e il 3 febbraio 2019. Manuel Bortuzzo, un ragazzo di 19 anni come tanti altri, si trovava nel quartiere Axa di Roma, insieme alla fidanzata Martina. Ad un certo punto, il nuotatore era stato colpito da un proiettile alla schiena. Lo sparo l’aveva ferito gravemente, in quanto gli aveva provocato una lesione al midollo spinale. Era sopravvissuto per miracolo, ma, da quel giorno, è stato costretto a vivere su una sedia a rotelle.
Fin da subito, la sua storia era apparsa in tutti i quotidiani. La cronaca lo aveva seguito sia mentre era ancora ricoverato in ospedale sia al momento delle dimissioni e al ritorno a casa. Ciò che aveva contraddistinto Manuel Bortuzzo era – ed è tutt’ora – la sua capacità di non farsi prendere dalla paura verso il futuro, dalla tristezza per non poter più tornare a camminare o dalla rabbia nei confronti degli aggressori. Il nuotatore aveva fatto una sola cosa: aveva sorriso. Poi, qualche giorno dopo, aveva ripreso a fare la cosa che gli piaceva di più, ovvero nuotare. Con un estremo mood di positività, aveva anche pubblicato un libro, dal titolo “Rinascere“, con l’intento di “dare l’esempio a chi si trova o si è trovato in una situazione simile alla mia“.
Nel frattempo, è passato già un anno e i suoi aggressori, che avevano detto di averlo colpito per errore perchè l’avevano scambiato per un’altra persona, sono stati condannati a 16 anni di reclusione. Però, Manuel Bortuzzo ha voluto celebrare la sua rinascita dalla notte della sparatoria con un tatuaggio. L’immagine, situata nel braccio sinistro, raffigura due angioletti che sorreggono un velo. La sua foto è stata pubblicata su Facebook dal papà Franco, che con orgoglio ha corredato il post con: “È passato un anno. Più forti di prima. Daje“.