Saber Hosseini. Questo è il nome del maestro afghano che in sella ad una bicicletta porta a tutti ai bambini che per mille regioni, non sono in grado di poter andare a scuola libri da leggere.
Sarebbe troppo semplicistico definirlo eroe.
Infatti, l’esempio del maestro afghano di dedizione e di attaccamento al profondo senso del dovere, dovrebbe essere un monito a tanti altri insegnati che svolgono la loro attività più come un lavoro che come una sentita missione.
Grazie a questo fulgido esempio, ai tanti bambini che vivono in una nazione tormentata come quella afgana, viene ad essere portata una speranza, un raggio di sole che dissolve la buia notte.
Il maestro afghano Saber Hosseini vive a Bamyan, un tempo celebre sito archeologico afgano ove vi erano le due enormi statue raffiguranti il Buddha, fatte saltare dalla follia mussulmana.
Dal momento che a Saber Hosseini sta davvero a cuore l’istruzione dei tanti bambini che non possono accedere ad una biblioteca, alla cultura e alla istruzione fornita da una scuola, ha deciso di andare in bicicletta portando con sé preziosi doni.
Grazie a lui, infatti, anche i bimbi che vivono in remote località, possono leggere un libro.
Durante i suoi fine settimana macina chilometri su strade impervie con la sua fidata bicicletta per raggiungere i bambini e prestar loro i libri che saranno poi restituiti in cambio di altri.
Le parole difficilmente riescono a tramutare i sentimenti che animano nel pensare a questo solitario insegnante che, incurante dei mille pericoli, armato solo di una bicicletta e di volumi se ne va in giro a portare speranza, in luoghi ove la speranza è quasi una chimera irraggiungibile.
Fa male, poi, pensare ai tanti scolari che in Italia, come in altre nazioni ove domina il benessere, reputano la scuola una istituzione inutile e superata, come se la conoscenza e la cultura potessero essere confinati in un tempo e in uno spazio.
Quel che fa il maestro afghano Saber Hosseini come insegnate, poi, va ben oltre al concetto di solidarietà nei confronti di esseri umani in difficoltà. Si potrebbe dire che mentre altri si glorificano tronfamente di parole, lui fa i fatti.
Nei paesi occidentali, purtroppo, il valore e il significato di un libro si è assopito e, questo, non per colpa della tecnologia moderna.
È proprio lo stesso concetto mentale di conoscenza e di apprendimento che si è andato a snaturare. Troppo facile e semplice indicare nel computer l’unico colpevole.
Acquistare un libro, oggi, non ha più quella importanza che un tempo aveva. Per chi, come quei bimbi afgani che non hanno di certo la possibilità di averne uno, il libro è tutto.
Quindi un plauso sentito a quanto fa questo maestro afgano e per l’opportunità che porta in sella alla sua bicicletta.
Qui, in questo lontano luogo, troppo spesso dimenticato, i bambini sono ancora felici di avere un qualcuno che insegni a leggere e a scrivere, che sentono e avvertono la cultura come un potente mezzo di riscatto. Tutto ciò racchiuso in un semplice, ma enorme piacere: quello di poter ascoltare una semplice lettura e in una piccola lezione. Proprio storie di altri tempi.