A tutt’oggi la persona considerata la più intelligente di sempre è William James Sidis, nato a New York il 1º aprile 1898. Con il punteggio di 254 punti, infatti, il suo QI è risultato essere il più alto.
Fin dalla nascita Sidis dimostrò di possedere uno sviluppo intellettivo straordinario. A sei mesi cominciò a parlare, a un anno parlava perfettamente, a 18 mesi sapeva leggere, a 4 anni parlava latino, ad 8 anni aveva già scritto quattro libri, compresi uno di anatomia e uno di geometria.
Il percorso di Sidis era sempre più travagliato ed il ragazzo bruciava le tappe, al punto che a 8 anni aveva superato le capacità matematiche di suo padre, considerato altrettanto geniale. Sempre a quest’età fu promosso ai test di ammissione all’Università di Harvard, ma dovette rinunciare perché troppo giovane. Venne ammesso due anni dopo e il 18 giugno 1914 si laureò con lode in lettere.
Nonostante la laurea in lettere iniziò ad insegnare tre materie scientifiche: geometria euclidea, per la quale scrisse una dispensa in greco, geometria non-euclidea e trigonometria.
In famiglia i rapporti cominciarono a deteriorarsi e i rapporti col padre, già tesi, si ruppero del tutto quando William decise di partecipare ad una manifestazione operaia del primo maggio 1919, finendo arrestato dopo degli scontri. Il fatto fece molto scalpore, il giovane dichiarò di essere socialista e non credente e l’accusa gli imputò la responsabilità dei disordini, chiedendo 18 mesi di reclusione e una cauzione di 5000 dollari, che furono pagati dal suo amico Leverett Saltonstall.
Il caso venne archiviato grazie all’intervento del padre che si accordò con il giudice. Dopo il fatto i genitori lo fecero internare in una clinica psichiatrica di loro proprietà (il padre era un apprezzato psichiatra). I rapporti tra padre e figlio subirono una rottura definitiva e William si allontanò dalla famiglia, trovando un “normale” lavoro da impiegato.
Morì per emorragia cerebrale nel 1944, a 46 anni. Si dice che fosse in grado di parlare 40 lingue e di impararne una in tre giorni. Continuò a scrivere anche durante la sua vita comune: a casa sua e di amici furono trovati libri di fantascienza, scientifici e romanzi, mentre sul Boston scrisse 89 articoli usando uno pseudonimo.
Nel libro “Mondo animato e mondo inanimato“, del 1920, precorre il concetto di “buco nero”. Per i numerosi frontespizi ritrovati c’è da credere che i libri venuti alla luce siano solo una minima parte della produzione di Sidis.