Secondo quanto dimostrato da uno studio le persone che non seguono le indicazioni consigliate avrebbero una capacità di lavoro meno prestante rispetto ad altri.
In questi mesi tutti abbiamo dovuto imparare a convivere con i rischi di una pandemia, per questo motivo gli organi sanitari ci hanno più volte ordinato o consigliato di mantenere certi comportamenti al fine di evitare di diffondere o venire contagiati dal coronavirus. Non tutti però hanno dimostrato un’approccio collaborativo, spesso tendendo a snobbare le indicazioni date da persone più competenti sottovalutando i rischi del virus.
Di recente è stato scoperto che queste persone tendono ad avere la capacità di memoria di lavoro inferiore rispetto alla norma, questo fattore sarebbe strettamente connesso al rispetto delle regole individuali riguardo il distanziamento sociale.
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Lo studio condotto dagli scienziati dell’Università California Riverside in collaborazione con il National Institute of Health di Bethesda, ha preso in esame 850 cittadini americani nel periodo tra il 13 e 25 marzo di quest’anno, ponendo un questionario di vari termini per poi valutare i loro aspetti psicologici assieme alle loro capacità mnemoniche e intellettuali. Incrociando i vari dati raccolti è stato scoperto che le persone che non capivano l’importanza delle prevenzioni sanitarie offerte risultavano avere una memoria di lavoro e capacità cognitive inferiori rispetto alla norma.
“Le differenze individuali nella capacità della memoria di lavoro possono prevedere il rispetto del distanziamento sociale così come alcuni fattori sociali e i tratti della personalità”: ha spiegato il dottor Zhang in un comunicato stampa.