Lo Sfogo dell’Insegnante di Sostegno: “Nelle Scuole con Alunni Fragili e Bes Non Possono Essere Ammessi Docenti Senza Competenze che Pensano Solo allo Stipendio”

Il ruolo dell’insegnante di sostegno è davvero importante e delicato, come molti sottolineano, compresi gli insegnanti stessi che lo svolgono. Alcuni di loro lo vivono come una vera missione.

Su La Stampa, abbiamo l’opportunità di conoscere l’esperienza di Lucia Suriano, un’insegnante pugliese che ha cambiato il suo campo di insegnamento, passando dalle Lettere al sostegno. Ha trascorso 10 anni felici come insegnante di sostegno, spesso lavorando con studenti che preferivano stare altrove che in aula.

La professoressa Suriano riflette: “Gli insegnanti di sostegno sono come l’ingrediente segreto che tiene uniti gli studenti che hanno bisogni speciali e quelli che considero i miei ‘fuoriclasse’.”

“Quando riusciamo a mantenerli tutti insieme,” continua, “allora possiamo davvero dire di aver compiuto la nostra missione.”

Tuttavia, l’insegnante comprende che ci sono molte sfide da affrontare. Parliamo delle cattedre vuote, della precarietà lavorativa e della mancanza di collaborazione tra gli stessi docenti.

La professoressa di sostegno è particolarmente preoccupata perché ritiene che in questo ruolo, che richiede un’enorme responsabilità e competenza, non dovrebbero essere impiegati insegnanti senza le competenze specifiche necessarie, che spesso cercano solo di guadagnarsi da vivere.

“In particolare nella scuola media,” sottolinea, “dobbiamo gestire anche l’aspetto psico-emotivo del passaggio dai bambini all’adolescenza, e questo è un compito davvero cruciale.”

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