Lo sfogo è stato pubblicato da Maurizio, operatore presso l’Azienda Ospedaliera Careggi di Firenze: “La foto che vedete la dedico ai signori negazionisti che continuano a ribadire che il virus non esiste”
Maurizio Russo, dipendente all’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi a Firenze, ha pubblicato recentemente uno sfogo per tentare di far capire la situazione in cui si trovano le cliniche di tutta Italia: “Premetto che non sono una persona che pubblica ma un attento osservatore. Oggi però ho deciso di esternare il mio pensiero. La foto che vedete la dedico ai signori negazionisti che continuano a ribadire che il virus non esiste e agli idioti che continuano con la loro superficialità a divertirsi, ignari della gravità di questo momento così delicato che da mesi ci sta mettendo a dura prova”.
“Cari signori, parlo con cognizione di causa e a nome di tutti coloro che ogni giorno lavorano in queste condizioni e con la paura di contrarre il virus. Vorrei tanto vedere voi per una sola giornata vestirsi con dignità e professionalità e sfidare le avversità di questa pandemia, perché stare in quelle condizioni 7 ore e se non più in una sala operatoria su un tavolo operatorio ti senti ovattato e non riesci ad ascoltare ciò che ti viene chiesto perché sei chiuso ermeticamente da un cappuccio e da una maschera. La mascherina che dopo un po’ ti impedisce di respirare in modo normale, il sudore che ti pervade, quel sudore che poi si appiccica sulla pelle procurandoti brividi lungo il corpo, lo stress emotivo che accentua questa iperidriasi da farti star male, e tu, con tutto ciò continui a lavorare senza sosta perché non puoi permetterti distrazioni”. Continua Maurizio.
Infine conclude rivolgendosi ai negazionisti che in questi mesi hanno insistito nel dire che il virus è una bufala: “Il vostro egoismo, la vostra strafottenza, la vostra superficialità e soprattutto la vostra ignoranza, ci stanno portando allo sfinimento perché tutti i sacrifici che tutti i santissimi giorni mettiamo in campo con dedizione e professionalità stanno diventando vani perché non avete, purtroppo, l’intelligenza di capire che siamo in trincea e che questa “guerra” per essere debellata ci vuole collaborazione è soprattutto una buona dose di senso civico“