Lo psicopedagogista Stefano Rossi riflette sulla figura dell’insegnante durante una live a Orizzonte Scuola TV.
“Noi oggi ci ritroviamo in una società dove non c’è verticalità. Oggi insegnare è difficile perché c’è l’evaporazione della pedana. Era un simbolo di autorità e di autorevolezza” afferma.
“L’insegnante una volta veniva ascoltato solo per il fatto di stare sopra la pedana. Oggi la condizione dell’insegnante è la condizione della nudità. Senza la pedana l’insegnante si ritrova in basso, alla pari con gli studenti” prosegue.
“Bambini e ragazzi, quindi, non considerano più l’insegnante una figura di autorevolezza. Lo considerano un pari. E di fronte ad un pari la reazione può essere quelle dell’ascolto ma può esserci anche la provocazione, dell’oppositività e della mancanza di rispetto. Adesso c’è orizzontalità e questo cambia tutto” aggiunge.
“Oggi l’insegnante deve creare fiducia e autorevolezza in contesti difficili, oggi i genitori sono in crisi. I docenti ereditano infatti la pedagogia della felicità. I genitori nella nebbia, priva di valori, non sanno come educare i figli. Quindi si va a rompere l’equilibrio fra libertà e responsabilità” continua.
“Quando un genitore deve dire un No sente di venir meno a quel patto di vita felice di soli Si che ha fatto con il figlio. Per cui, quando arriva in classe il ragazzo e quando l’insegnante dice no, lo studente esplode. Ma giusti No sono un atto di amore. Senza no la parte emozionale è sregolata” conclude.