Si sono susseguite, nelle ultime settimane, molteplici occupazioni che hanno riguardato alcuni licei classici della capitale. A quanto pare, gli studenti che hanno aderito oppure promosso questa iniziativa, avranno una brutta sorpresa.
Ai ragazzi del liceo occupato Tasso verrà attribuito il 6 in condotta. Questo è da intendersi però come un voto simbolico che inciderà solamente sul primo quadrimestre. Molti però sono stati gli alunni che non si sono lasciati scoraggiare.
Molti studenti infatti hanno ritenuto opportuno autodenunciarsi, assumendosi le proprie responsabilità. Attualmente sono in 200 i ragazzi che potrebbero prendere il 6 in condotta. Il dirigente scolastico del liceo in questione ha dichiarato: “Il 6 in condotta peraltro è simbolico e riferito al solo primo trimestre. Molti ragazzi hanno dato il loro nome, con lealtà, ed è stato davvero apprezzato. Chi non vuole, non lo dà”.
Il dirigente comunque non si è detto molto d’accordo riguardo l’occupazione. Ritiene infatti che sia una pratica antidemocratica che trasformi la scuola da “luogo per tutti” a “luogo per alcuni”.
Gli occupanti, al momento, hanno trovato la solidarietà di molti ex studenti che stanno cercando di far fare un passo indietro al dirigente scolastico per evitare che i ragazzi vengano puniti dopo essersi denunciati.
Questa è la lettera indirizzata al preside del liceo Tasso: “Apprendiamo che l’attuale preside del nostro ex liceo ha chiesto agli studenti che hanno partecipato all’occupazione di autodenunciarsi per poi essere puniti con un 6 in condotta. Gli chiediamo di recedere da questa iniziativa. Non è con le intimidazioni e con l’imposizione di punizioni che si promuove un’assunzione di responsabilità di ragazze e ragazzi. Al contrario. Crediamo che la partecipazione politica e la stessa azione conflittuale sia parte della crescita civile e personale. Organizzare un’occupazione, battersi per la pace, contro il razzismo o contro una riforma della scuola che si considera sbagliata … può significare iniziare a informarsi, leggere, discutere con altri, farsi una propria opinione, assumersi la responsabilità di un punto di vista. È un’esperienza che ha fatto crescere molte e molti di noi e si è rivelata una risorsa nella nostra vita adulta”.