L’Unione Europea è dalla parte dei docenti italiani. Nella missiva destinata all’Italia, la UE segnala la carenza del nostro settore scolastico: “La produttività tendenzialmente stagnante dell’Italia è dovuta alle debolezze del sistema di istruzione e formazione e alla scarsità della domanda di competenze elevate. Migliorare, quindi, la qualità del sistema di istruzione e formazione rappresenta una sfida importante”.
Gli stipendi dei docenti andrebbero aumentati allo scopo di “motivare maggiormente gli insegnanti”. I nostri salari infatti sono “bassi rispetto agli standard internazionali e rispetto ai lavoratori con un titolo di istruzione terziaria. Le retribuzioni crescono più lentamente rispetto a quelle dei colleghi di altri paesi e le prospettive di carriera sono più limitate, basate su un percorso di carriera unico con promozioni esclusivamente in funzione dell’anzianità anziché del merito”.
Ecco perché quello dell’insegnante è un mestiere poco attraente per persone con un curriculum brillante ed è poco stimolante per il personale già in funzione. Il tutto a discapito dei nostri ragazzi.