È una lettera semplice, ma carica di amore e speranza, quella che la piccola Irene ha scritto alla sua mamma. La bimba, che vive a Senigallia, ha solo otto anni e, in questi giorni, non è immune dalla paura e dalle conseguenze del coronavirus, nonostante la sua tenera età. Perché la mamma di Irene lavora come infermiera e, data la situazione di emergenza, vede molto poco la figlia.
“Cara mamma, mi manchi tantissimo, mi mancano i tuoi abbracci, i tuoi baci, i tuoi…anzi tutte le cose che non si possono avere stando lontano. Tutte le tue coccole. E anche stare vicino a te e sentirmi protetta, addormentarmi sapendo che tu sei accanto a me“. Inizia così la lettera di Irene. La mamma, infatti, non appena torna dal turno di lavoro, deve stare il più lontano possibile dagli altri membri della famiglia, compresa la figlia. Si tratta di una disposizione che hanno ricevuto i professionisti sanitari che stanno quotidianamente a contatto con i pazienti risultati positivi al coronavirus. Solo seguendo tali “regole” preservano la salute dei loro cari ed evitano di diffondere il virus anche tra di loro. Però, quando, dopo essere tornata dal turno di notte, la mamma-infermiera ha trovato la lettera della figlia, la commozione è stata inevitabile.
Poi, la lettera continua: “Non pensare che mi senta meglio di Emma, almeno la sua mamma non va a fare la notte. Queste notti mi sento distante da, perché quando mi sveglio alla mattina non posso riempirti di baci, ma solo starti lontano. Le sere in cui ci sei non posso starti vicino, ma solo stare in altre stanze come se tu non ci fossi“.
Irene, nonostante i suoi otto anni, ha ben capito la situazione che sta attraversando non solo l’Italia, ma il mondo intero. Per questo motivo, scrive: “Per questo coronavirus il mondo sta soffrendo e tu con i tuoi colleghi troppo“. Ma rivolge anche parole incoraggianti alla sua mamma: “Ma nonostante ciò tu sei guerriera, sei forte, coraggiosa! Quando finirà tutto ti riempirò di baci. Ti voglio un infinito di bene! P.S. ricorda, non è colpa tua questa situazione, tu sei una eroina“.