Il piccolo Leonardo Cavallaro, due anni, è morto dopo essere stato dimenticato in auto dal padre sotto il sole rovente di Catania.
Suo padre Luca era andato al lavoro all’Università alle ore 8 ed è stato solo quando ha ricevuto la chiamata della moglie alle 13, preoccupata perché non aveva trovato il bambino all’asilo, che si è reso conto dell’accaduto. E’ corso subito alla macchina, dove ha trovato Leonardo privo di sensi nel seggiolino. Inutile la corsa in ospedale.
L’equipe di medici che ha provato a rianimarlo, tra cui anche il nonno materno, chirurgo della struttura, non ha potuto fare niente per il piccolo. “Leo, cosa ti ho fatto?“, ha mormorato il padre.
Antonio Lazzara, il direttore sanitario del Policlinico, ha dichiarato: “Purtroppo c’è stato poco da fare. Il piccolo, quando è entrato, era già in arresto cardiaco. Le manipolazioni non sono servite a nulla. Abbiamo subito chiamato psicologi e assistenti sociali perché dessero un supporto alla famiglia, distrutta dal dolore“. Ora Luca Cavallaro è indagato per omicidio colposo.
L’uomo sembra aver rimosso quanto accaduto: “Ricordo solo di essere uscito di casa alle 8 del mattino e di avere sistemato Leonardo nel seggiolino, fissato nel sedile posteriore dell’auto. Poi, ho soltanto un grande vuoto in testa“.
Non è la prima volta che a Catania accade una simile tragedia. Nel 1998 un altro bambino di due anni era stato dimenticato in auto dal padre e venne trovato senza vita dopo 7 ore, mentre due mesi fa la polizia ha salvato un bimbo lasciato in auto dai genitori che erano allo sportello del bancomat.
In Italia la legge che obbliga le auto ad essere provviste di un allarme collegato al seggiolino è stata approvata, ma manca il regolamento che la rende esecutiva, nonostante le pressanti richieste dell’ l’Asaps, l’associazione sostenitori Polstrada.