È odore di Pasqua e, come tradizione vuole, i figli tornano a casa con dei lavoretti perfettamente confezionati. Ovetti colorati e coniglietti vanno per la maggiore, ma è il momento di fare una riflessione al riguardo e a farla è Erika Christakis, mamma e docente all’università di Yale.
“The importance of being little” è il suo libro in cui boccia subito l’approccio formale e meccanico che va via via diffondendosi nel campo dell’insegnamento. Christakis preferisce infatti attribuire un maggior valore all’apprendimento che nasce dal gioco.
La docente non è clemente nemmeno sui lavoretti fatti a mano, definendoli una forma di artigianato infantile che tende a divenire solo un’esibizione di abilità delle maestre che serve per dimostrare concretamente ai genitori cosa fanno i pargoli durante le ore di materna.
Christakis vuole quindi precisare che il lavoretto non deve diventare l’obiettivo, ma deve essere un modo per il bambino di sperimentare forme e colori, creando quindi un proprio stile personale. Riprodurre meccanicamente quanto proposto dalla maestra non ha alcun valore educativo.