Inizialmente ha fatto un accorato appello in TV per la scomparsa della moglie incinta e le sue due figlie, poi Christopher Watts, 33 anni originario del Colorad,o è diventato il principale indiziato per l’omicidio della sua famiglia. Ha poi confessato: i corpi delle tre sono stati ritrovati proprio accanto al luogo di lavoro dell’uomo e dal momento del ritrovamento in poi Watts si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Shanann, così si chiamava la moglie, era scomparsa dopo essere tornata da un viaggio di lavoro in Arizona. Durante le trasferte per lavoro le piccole erano solite rimanere con il padre. Secondo le ricostruzioni, la donna sarebbe rientrata a casa all’una del mattino. Watts aveva detto inizialmente di aver visto la moglie l’ultima volta alle 5.15 del mattino, quando era uscito per andare a lavorare. Ha riferito anche che dal rientro di lei fino alle cinque, i due erano rimasti svegli a conversare. Durante la mattinata però, aveva iniziato a preoccuparsi perché la moglie Shanann non rispondeva più ai messaggi.
Subito si sono attivate le ricerche: Watts ha più volte parlato con i media, dando però versioni diverse. Le autorità si sono messe sulle sue tracce e infine lo hanno arrestato e subito dopo è arrivata la confessione. I dettagli dell’omicidio non sono stati ancora svelati né sono state rivelate le prove che hanno convinto gli inquirenti della sua colpevolezza. È stato lui comunque a condurre gli agenti sul luogo in cui poi sono stati ritrovati i corpi.
Il caso sta facendo particolarmente scalpore negli Stati Uniti, non soltanto per l’appello accorato lanciato dall’uomo sulla tv nazionale, ma anche perché dai messaggi innamorati lasciati su Facebook dalla coppia per la felicità dell’arrivo di un nuovo bebè, nulla lasciava presagire il contrario, ovvero che il marito “esemplare” non fosse coinvolto nella vicenda.
Poche settimane prima, la donna aveva pubblicato una foto dell’ecografia su Facebook scrivendo che Christopher era il “miglior padre che noi ragazze avremmo potuto desiderare“.