Un’altra storia di studenti che si rivolgono alla giustizia per far valere i propri diritti è emersa recentemente a Ravenna. Questa volta la protagonista è Natalia, una diciottenne che è stata bocciata al liceo artistico.
Nonostante i suoi buoni risultati in italiano, storia dell’arte e laboratorio multimediale, i bassi voti in inglese, matematica e fisica hanno portato alla sua bocciatura. Questa situazione ha sorpreso sia Natalia che sua madre.
Il professore di fisica e matematica aveva dato rassicurazioni a Natalia e ai suoi compagni dopo l’esame, ma una telefonata della scuola ha cambiato tutto. Debora, la madre di Natalia, ha raccontato: “Avevo già comprato i libri per il quinto anno. È stato uno shock totale.”
Nonostante la preparazione di Natalia, che aveva dedicato tempo alle ripetizioni estive e aveva dato il massimo, il risultato negativo è stato un colpo inaspettato per la famiglia. La giovane è determinata a continuare il suo percorso educativo e ha l’intenzione di frequentare l’università a Milano, nonostante le difficoltà incontrate.
Questa storia è diventata virale sui social media, scatenando opinioni contrastanti. Molti utenti hanno criticato Natalia a causa della sua carriera di indossatrice, ma lei stessa ha risposto: “Anche chi fa l’indossatrice ha il diritto di completare la sua istruzione.”
Ora, con l’inizio dell’anno scolastico imminente, Natalia si trova in una situazione incerta. La sua famiglia ha presentato un ricorso al Tar per contestare la bocciatura e sta anche considerando altre opzioni scolastiche.
Il Resto del Carlino ha intervistato l’ex dirigente scolastico dell’istituto, il quale ha dichiarato: “Non credo che un insegnante possa averla elogiata e poi darle un voto di 4. È più probabile che abbia cercato di incoraggiarla prima dell’esame di recupero. La studentessa si è presentata a settembre con tre materie, e in una di esse il voto è sceso da 5 a 4. Dalla mia esperienza, ritengo che sia difficile che il Tar accolga il ricorso in un caso simile.”
