La vicenda della professoressa Cinzia Paolina De Lio, licenziata dalla scuola per presunte “incapacità didattiche” e “inettitudine permanente e assoluta”, ha raggiunto una vasta risonanza mondiale, anche grazie all’articolo del quotidiano britannico Daily Mail. Questo caso ha sollevato una serie di interrogativi sul sistema scolastico italiano e ha portato ad una critica diffusa e all’ulteriore squalifica della professione docente.
La professoressa, insegnante di Storia e filosofia in un liceo di Reggio Calabria, è stata in grado di ricevere uno stipendio da insegnante per ben 20 anni, nonostante le sue frequenti assenze dalla classe. Attraverso certificati di malattia, infortuni e congedi di vario genere, la docente ha dimostrato una grande inventiva nel giustificare la sua assenza saltuaria.
Durante la sua “carriera”, la professoressa ha accumulato un numero impressionante di carte che documentano le sue assenze e le sue lontananze dalla scuola. Dal settembre 2001 fino al giugno 2021, sono stati presentati ben 67 certificati di malattia che l’hanno tenuta lontana dalla scuola per periodi che variavano dai 40 ai 180 giorni all’anno. Inoltre, ci sono stati due casi di infortunio sul lavoro, 16 permessi per motivi personali, 3 interdizioni dal lavoro per tutela della salute, congedi legati alla maternità, congedi parentali retribuiti, congedi per assistenza a familiari con gravi handicap, esoneri giornalieri per corsi di formazione, solo per citarne alcuni.
Nonostante queste assenze prolungate, la professoressa è riuscita a conseguire tre lauree, un diploma in pianoforte e a ottenere diplomi di specializzazione e perfezionamento. La situazione delle sue assenze è stata portata all’attenzione del Ministero dell’Istruzione da un’ispezione ordinata a seguito delle proteste presso il liceo di Chioggia. Gli studenti, infatti, hanno manifestato contro le continue assenze della professoressa, che hanno compromesso la loro preparazione per l’esame di maturità.
Nonostante la documentazione certificata delle sue assenze, la destituzione della professoressa non è stata determinata da questo motivo. È stata l’ispezione ordinata dal Ministero dell’Istruzione a seguito delle proteste dei ragazzi del liceo di Chioggia a mettere in luce il problema. La Corte d’appello ha deciso di destituirla nel 2021, e infine, la Cassazione ha confermato la decisione. Questa vicenda surreale si è conclusa con la sua destituzione definitiva.