L’educazione è un percorso complesso che richiede una valutazione accurata per misurare il progresso degli studenti. Negli ultimi anni, si è manifestato un crescente dibattito sull’efficacia della valutazione descrittiva rispetto a quella numerica. Per esplorare questa questione, ci rivolgiamo a uno degli esperti del settore, il Prof. Roberto Trinchero, docente ordinario di Pedagogia Sperimentale presso l’Università degli Studi di Torino.
Roberto Trinchero è una figura autorevole nell’ambito dell’educazione e della ricerca empirica. In qualità di docente ordinario di Pedagogia Sperimentale, ha dedicato la sua carriera allo studio delle metodologie di valutazione e all’implementazione di approcci didattici basati sulle competenze. Le sue competenze sono evidenti nella vasta gamma di pubblicazioni che ha prodotto, focalizzate sulla ricerca educativa e sulla formazione per competenze.
Il Prof. Trinchero ha elaborato sette punti chiave che sottolineano l’efficacia della valutazione descrittiva rispetto a quella numerica. Attraverso anni di ricerca e esperienza pratica, Trinchero ha identificato le sfide associate alla valutazione numerica e ha proposto soluzioni basate su un approccio più descrittivo. Nei prossimi paragrafi, esamineremo dettagliatamente ciascuno di questi punti, gettando luce su come la valutazione descrittiva possa rappresentare una modalità più accurata e formativa per misurare il successo degli studenti.
1 – Non esprimere la valutazione con un voto numerico non significa “Non valutare”
2 – Il voto numerico non è uno stimolo a fare meglio: quando un allievo ha preso il suo “6” può tranquillamente “sedersi sugli allori”
3 – Neanche il “3” è uno stimolo a fare meglio: l’allievo potrebbe semplicemente non sapere cosa fare per poter fare meglio
4 – Dare un “3” a un allievo che avrebbe le potenzialità ma non si impegna, sperando che questo lo convinca a impegnarsi è una chimera: se ha già deciso di non farlo non lo farà, e che il suo andamento scolastico sia pessimo lo ha già capito da solo (ha le potenzialità…)
5 – Non dare il voto sulle singole prove significa dare una valutazione descrittiva, quindi più completa, dettagliata e orientata al miglioramento, quindi non si valuta meno di prima, si valuta PIÙ di prima
6 – Dare un giudizio descrittivo sulla base di criteri precisi e noti fin da subito agli studenti significa avere poi tutti gli elementi per dare un significato al voto finale, nei casi in cui la normativa ne prevede la presenza
7 – Non si vede proprio come si possa dare un voto senza avere criteri precisi di corrispondenza tra voto e obiettivi di apprendimento raggiunti. Ma se è così, perché serve il voto? Non basta una valutazione descrittiva basata su quei criteri?