Dopo la notizia che il piccolo Giovannino, il bambino di tre mesi affetto dall’Ittiosi Arlecchino, non è stato riconosciuto dai genitori, in tantissimi si sono offerti di prendersi cura di lui.
A causa della patologia, il neonato rischiava di avere problemi motori o neurologici, ma sembra che grazie alle amorevoli cure di medici e infermieri dell’ospedale in cui è nato non corra questo pericolo.
E ora in molti vorrebbero adottarlo, compresa la Piccola Casa della Divina Provvidenza, il cui padre generale, don Carmine Arice, ha scritto al piccolo Giovannino: “Vorremmo pensare a un’accoglienza degna del valore infinito della tua esistenza, con tutto ciò che sarà necessario e nelle modalità che richiede una situazione particolare come la tua. Una casa con persone che ti vogliono bene e si prendono cura di te fino a quando non sarà necessario”.
Sarà il Tribunale dei Minori a decidere a chi il piccolo verrà affidato, ma di certo dovrà essere una struttura in grado di assicurare a Giovannino le cure adeguate.
Sulla difficile decisione dei genitori, intanto, il primario di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Sant’Anna, il dottor Daniele Farina, dice: “La loro è stata una scelta molto sofferta, dettata forse anche dalla paura delle spese da affrontare. Probabilmente hanno avuto paura di non riuscire a gestirlo, di non poter fare fronte alle spese economiche. Però gli hanno donato la vita, ora noi gli troveremo una famiglia”.