Il video di una studentessa tiktoker ha fatto il giro del web, diventando famoso su TikTok con più di due milioni di visualizzazioni. Nel video, la ragazza, con il trucco che cola per le lacrime, esprime la sua angoscia per il carico di studio impegnativo. Il suo sfogo è stato riportato da Webboh.
La studentessa ha condiviso il suo disagio dicendo: “Ragazzi, ve lo giuro, mi bruciano gli occhi per quanto sto piangendo… l’ansia e lo stress per la scuola è molto alto, non l’avrei mai detto, ma non vedo l’ora di finire il quinto anno solo per non sentirmi più così tesa”.
Il calendario fitto di impegni scolastici ha scatenato un dibattito sull’equilibrio tra la formazione scolastica e il benessere degli studenti. Le reazioni degli utenti sono state varie, con commenti contrastanti. Alcuni hanno minimizzato la situazione, criticando la presunta teatralità della studentessa e facendo battute sul suo futuro lavorativo. “Studia invece di piangere su TikTok”, esclama uno, mentre un altro commenta sulla scelta di mostrare le lacrime con “chili di mascara”.
Ma c’è anche un gruppo di difensori che sottolinea la necessità di umanizzare il sistema scolastico e affrontare seriamente le questioni di salute mentale. La discussione si estende alla proporzionalità del carico di studio e alla necessità di una riforma scolastica che tenga conto delle pressioni emotive degli studenti: “Il problema non è ‘studiare’, il problema è che la quantità di studio deve essere proporzionale al tempo a disposizione per farlo”.
@sempvittoriamartines non ci arrivo al weekend
♬ suono originale – vittoria💞
Il video ha scatenato un acceso dibattito, evidenziando le pressioni e le aspettative che gravano sui giovani di oggi. L’appello della studentessa sottolinea l’importanza di trovare un equilibrio che permetta ai giovani di crescere senza essere oppressi dal peso della prestazione e della competizione, in un contesto che dovrebbe essere prima di tutto educativo e formativo. La scuola, come pilastro della società, si trova davanti alla sfida di rinnovarsi per sostenere le generazioni future.
