Di cosa ha bisogno la scuola italiana? Di docenti preparati e motivati. Queste importanti caratteristiche si riscontrano nella persona di Manuela Arrigoni, docente 55enne della scuola primaria di Meldola, in provincia di Forlì.
Quali sono i suoi cavalli di battaglia durante le lezioni? Lo spiega lei stessa: «Se i bambini sono felici imparano meglio. Bisogna osservare i bambini a lungo, osservare e capire. Oggi abbiamo una generazione di bambini che ne sanno più di noi. Possono aprire un computer e imparare quello che vogliono. Però hanno una sensibilità maggiore di quella che avevamo noi da piccoli. Io credo che oggi il miglior insegnamento sia quello di orientarli, guidarli rispettando la loro individualità, nel rispetto degli altri, che non devono essere prevaricati»
Un’idea tanto semplice quanto vincente. La docente è “pittoresca” ma proprio per questo riesce a riscuote gran successo tra i suoi alunni. Spiega: «Metto qualcosa di strano per attirare la loro attenzione, stimolare la loro curiosità. La curiosità è la molla per imparare. Insegno italiano, storia e inglese. Ma cerco di farlo in maniera trasversale. Magari mentre insegno italiano viene fuori anche qualcosa di storia. O qualche parola che è interessante tradurre anche in inglese».
Altra idea interessante è quella di prestare ascolto alle esigenze dei propri alunni: «Chiedo ai bambini quale materia vogliono che insegni. Votano per alzata di mano e la maggioranza vince. Certo, non sempre è possibile ma cerco il più possibile di seguire le loro inclinazioni».
Infine la docente si dice soddisfatta del suo operato. Ritiene infatti che veder contenti i propri alunni sia segno di un lavoro svolto in maniera efficace. Il suo gran traguardo? Aver fatto sorridere un bambino con autismo e ave avvicinato un suo alunno alla scrittura.