Note sul registro, espulsioni e sospensioni. Alla fine cambia tutto. Queste tre sanzioni disciplinari infatti non potranno più essere utilizzate all’interno delle scuole primarie. Come si è giunti a questa decisione?
A deciderlo è stato un emendamento approvato alla Camera, al disegno di legge per l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole. In questo modo è stato abrogato un decreto che risale al 1928 che prevedeva appunto queste tipologie di punizioni.
Ma cosa prevedeva il decreto del 1928? Si legge: “si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari: ammonizione; censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata; sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione; esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione; espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico”.
Ma come cambieranno le cose dal punto di vista scolastico? Basandosi sulla nuova legge, gli insegnanti potranno continuare il loro percorso educativo sfruttando la collaborazione con le famiglie. In questo modo sarà possibile “punire e mettere in riga” i ragazzi maleducati e svogliati.
Dunque il patto educativo di corresponsabilità verrà esteso anche alle scuole primarie, non restando solo una prerogativa delle scuole medie e superiori.