La petizione promossa dalla Gilda degli Insegnanti, e indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per chiedere lo “scongelamento” dello scatto di anzianità del 2013 e l’aumento degli stipendi dei docenti, va a gonfie vele.
Il sindacato guidato da Rino Di Meglio intende raggiungere lo scopo utilizzando anche le risorse destinate dalla famigerata legge 107/2015 al finanziamento del bonus merito. Afferma Di Meglio: “Il numero elevato di adesioni registrato in appena 7 giorni dal lancio dell’iniziativa è una spia inequivocabile del disagio e del malcontento che serpeggia tra gli insegnanti e della loro voglia di riscatto”.
Secondo i più recenti dati Ocse ed Eurydice, gli stipendi degli insegnanti italiani sono tra i più bassi in Europa: i salari dei docenti in Germania sono praticamente il doppio rispetto a quelli italiani, per tutti i gradi di scuole e per tutte le anzianità, e molto al di sopra della media europea. Anche in Spagna gli stipendi, soprattutto quelli iniziali, si collocano al di sopra della media europea. La Francia segue l’andamento europeo, ma le retribuzioni intermedie sono più basse, mentre l’Italia appare allineata al livello europeo fino all’anzianità di servizio di 15 anni, ma a fine carriera si denota un netto calo.
Di Meglio spiega: “La significativa riduzione del potere di acquisto degli stipendi ha provocato negli ultimi anni una sostanziale diminuzione di prestigio sociale dei docenti. Le buste paga sempre più leggere hanno portato gli insegnanti a diventare fanalino di coda non soltanto nell’impietoso confronto con i colleghi degli altri Paesi europei, ma anche con tutti gli altri dipendenti pubblici italiani. Per cambiare questa situazione indecorosa occorre investire maggiori risorse nel rinnovo del contratto e recuperare la progressione di carriera scippata nel 2013. Perciò esortiamo tutti gli insegnanti e tutti gli italiani che hanno a cuore la qualità dell’istruzione a firmare la petizione online e attraverso i moduli messi a disposizione dalle nostre Rsu e dai nostri Tas in tutte le scuole d’Italia”.